LE DIFFICOLTA' NELL'APPRENDIMENTO

A seguito di anni di esperienza nell'ambito educativo, la nostra equipe si è trovata spesso a confrontarsi con un numero sempre maggiore di genitori che ci riportano le difficoltà della gestione dei compiti a casa e ciò che essi comportano.

Avendo l'opportunità di collaborare con diversi professionisti e svolgere un lavoro di rete, abbiamo pensato di offrire un nostro contributo circa le strategie che in questi anni hanno avuto un rimando positivo da parte dei genitori e di riflesso dagli insegnanti.

I problemi riportati riguardo lo svolgimento dei compiti e allo studio sono:
Assenza di motivazione da parte dello studente
Mancanza di metodo di studio
Scarsa autonomia nello svolgimento dei compiti da parte dei figli
difficoltà di relazione genitore-figlio nel momento dello studio
Tempo a disposizione da parte del genitore
Strategie e metodi  mirati per i figli con DSA


Oggi andremo ad analizzare il primo di questi punti.

 ASSENZA DI MOTIVAZIONE DA PARTE DELLO STUDENTE

E' importante, innanzitutto, definire cosa intendiamo per motivazione.
MOTIVAZIONE = è l'espressione dei motivi che inducono un individuo a una determinata azione. Quindi è il PERCHE' delle nostre     azioni e il FINE che spinge l'uomo al soddisfacimento del proprio bisogno.

La motivazione può essere attivata:
Dall'INTERNO: Se riesco a stimolare in mio figlio, la percezione dei propri bisogni di conoscenza, di convinzioni e di atteggiamenti.
Dall'ESTERNO: È il sostegno sociale e emotivo, attraverso ricompense e incentivi → attenzione a non ricadere sul risultato solo per la performance.


Ma PERCHE' E' IMPORTANTE LA MOTIVAZIONE?
La motivazione è importante nella vita perché serve per raggiungere obiettivi prefissati.
Genera stima di sé stessi e delle proprie capacità.
    
Dobbiamo cercare di motivare la conoscenza, se lo stimolo viene dall'interno la motivazione sarà più forte, e ci porterà a raggiungere obiettivi sempre più grandi!
→ Si deve imparare non solo per la scuola, ma per la vita.


COME POSSIAMO ALIMENTARE LA MOTIVAZIONE?

- Per prima cosa è fondamentale fissare degli obiettivi, nello studio, fattibili e realizzabili. Quindi è consigliabile partire da micro-obiettivi. Questo facilita il raggiungimento del successo SUCCESSO, creando RICORDI POSITIVI, così da essere motivati a riviverli.

È controproducente obbligare un bambino a scrivere e leggere, senza ragionare insieme a lui sul perché farlo. Se urlo contro di lui rischio di fargli associare un pensiero negativo allo studio.

“Studia, così sarai promosso..” è certamente una motivazione importante, ma troppo lontana.
Gli studenti hanno bisogno di dare calore alla loro esperienza di apprendimento e di conoscere e riflettere sul senso dello studio.
Un suggerimento può essere quello di concordare, in accordo tra genitore e figlio, gli obiettivi e trascriverli (così da avere un traccia visibile da perseguire).

- Responsabilizzare il proprio figlio. Aiutare il proprio figlio solo quando lo chiede, e accompagnarlo verso i risultati senza prendere il suo posto.
Favorire sempre il suo coinvolgimento, a partire dalle decisioni da prendere.

- Favorire rapporti umani positivi con persone in grado di cogliere le potenzialità  e che possono condividere gli stessi interessi.

È importante che il proprio figlio abbia una buona relazione con:
COMPAGNI → “evitiamo il confronto” → “siate sempre contenti dei successi, pur piccoli, dei vostri figli e non fate dei paragoni con quelli degli altri → stimolarsi ad allacciare amicizie diventa motivo di scambio, influenzando il rendimento scolastico in generale. Dal confronto con i compagni di classe si può imparare ad assumere atteggiamenti convenienti.
INSEGNANTI → è importante come stimolo e riconoscimento, e soprattutto per evitare che diventi il capro espiatorio →  “mai dare al figlio un rimando negativo sugli insegnanti” → si rischia di cadere in aspetti di attribuzione causale.
Di fronte a risultati negativi i ragazzi sono poco propensi ad attribuire le cause alla propria inadeguatezza, si affidano a rituali “scaramantici”.
Questo esula ogni impegno da parte dello studente, che esclude ogni impegno attribuendo l'insuccesso a cause esterne, anziché esaminare i motivi che lo hanno determinato.
È importante che lo studente si convinca che la riuscita nell'attività di studio è più legata alle capacità personali e all'impegno piuttosto che ad eventi esterni.

- La FAMIGLIA può motivare allo studio, offrendo una visione positiva dello studio e della scuola aiutando concretamente alla gestione del tempo, all'accettazione dell'errore, alla necessità dell'impegno. Accompagnando il figlio ad una maggiore consapevolezza di sé (portare il proprio figlio all'accettazione di sé, alla consapevolezza dei propri limiti e all'avere fiducia verso sé e gli altri).
L'autostima determina il successo e la motivazione complessiva.

- Dare risposte concrete in cui viene motivata l'importanza allo studio:
“Io di geometria non capisco niente!” → responsabilizzarlo sulle sue affermazioni → potremmo dire “Dimmi dove ti senti maggiormente in difficoltà. Quali sono le cose che ti sembrano più complesse?” → così il ragazzo può fare un'analisi più accurata dei problemi, per arrivare a riconoscere zone di competenza e zone di incertezza: “Qui mi sento bravo, qui no!”.
Importanza dello spiegare/ragionare sul perché delle mie indicazioni → “Ma perché devo studiare italiano?” - “A cosa serve la matematica?” → Favorisce  la chiarezza nel linguaggio. Utilissima nell'utilizzo nella vita quotidiana.

- La motivazione può essere attivata attraverso la stimolazione e la sollecitazione del DESIDERIO DI CONOSCERE: attraverso il cinema, il museo, i viaggi, parlare di quello che si vede ovunque, riportare nella quotidianità e nella realtà che studio e quindi a comprenderne il senso (facciamo la torta..). Esistono anche portali di cultura generale divisi per argomenti, in formato audio o video (www.no-thing.it/it)
→ connettere lo studio all'esperienza.
→ Importantissimo mantenere uno spirito “giocoso”, evitando di fare gli insegnanti (posso proporgli di leggere un libro, non di parlarmi dell'autore, di fare un riassunto..).